Cosa non stai dicendo
Una persona mi ha fatto notare che in questa newsletter condivido tanti “fatti miei”.
Riuscire a condividere pezzetti di sé ha un sacco di vantaggi anche per te perché siamo tutti esseri narranti, relazionali ed emozionali, anche se la vita spesso ce lo fa dimenticare.
Risuoniamo con le storie da quando ce le raccontavamo davanti a un falò, andiamo alle Fuck-up Nights per ascoltare i fallimenti degli altri, ci leghiamo a un personaggio in base a quanto la sua storia ci risuona.
Lavoro e Colloqui
Pensa a quando hai scoperto che un collega era più interessante di come sembrasse. Scommetto stavate parlando di una cosa personale e non di un ordine o una fattura.
Andiamo ai colloqui: quand’è che hai sentito che era andata bene?
Sono sicura è stato quando hai potuto esprimerti oltre al “cosa fai”, quando ci hai messo del tuo, che sia un hobby o un aneddoto che ha aperto una strada a una nuova conversazione.
Scelta di un professionista
A pari costo e competenze, chi sceglieresti?
Io, quella persona che mi condivide qualcosa che mi risuona.
Ad esempio, la mia estetista si è diplomata alle serali e ha la sua attività in regola anche se guadagnerebbe molto di più lavorando in casa.
Ecco perché continuo ad andare da lei: quei 5€ che risparmierei altrove li sentirei come una perdita e non un guadagno.
Comunicazione del tuo lavoro
Una volta mi hanno scopiazzato il portfolio.
Dopo esserci rimasta (molto) male, ho analizzato come era stato possibile.
Nel portfolio c’erano solo dei lavori, comunicati per elenco puntato e non emergeva per niente chi ero io.
Poteva essere un template popolabile da chiunque.
L’ho rifatto, e così com’è adesso è diventato incopiabile.
“Ma mi vergogno a dire i fatti miei”
E ti capisco bene.
Tra gli insegnamenti della mia epoca c’era:
”i panni sporchi si lavano in famiglia, non dire niente se no la gente si impiccia, non farti vedere emozionabile se no gli altri pensano che sei emotiva (!!) ”
Spoiler: gli altri pensano soprattutto a se stessi e quello che pensano di noi solitamente dice più di loro che di noi.
In questi insegnamenti utili solo a diventare degli automi mancava però un elemento fondamentale: cioè che non si può non comunicare - diceva Watzlawick - e gli spazi che lasciamo liberi saranno inevitabilmente popolati dalle interpretazioni di chi li vede.
In passato, i vuoti che non riuscivo a riempire io con la mia narrazione sono stati interpretati come: disinteresse, stupidità (giuro, me lo hanno detto), incapacità, senso di superiorità.
Più ti conosci, più hai elementi che puoi scegliere se e come comunicare.
Riuscire a raccontarti parte dal far pace con la tua storia, che nel bene e nel male, è il tuo elemento di unicità e di meraviglia ✨
E quindi? Iniziamo ad allenarci partendo da una premessa.
Sei tu ad avere il controllo su quello che vuoi condividere.
Le cose che vuoi tenere segrete è bene che lo rimangano fin quando vorrai tu, anche per sempre.
Per tutto il resto, andiamo alla tua storia e caliamola in ambito lavorativo per semplificarci il discorso.
Partiamo dalla tua vita in senso cronologico: quali sono stati i momenti per te importanti?
Dico per te perché ogni persona legge la realtà con le sue personalissime lenti.
Una bocciatura a scuola può essere il momento di svolta verso un nuovo approccio, un fallimento che ancora brucia, oppure una cosa divertente da raccontare agli amici.
Qual è quella cosa importante che sai di te, vorresti si sapesse e gli altri ancora non sanno?
Se non ti viene in mente, qual è quella cosa che ti fa rodere lo stomaco, che proprio ti dà delle sensazioni fisiche nella pancia?
Perché è così importante per te che le persone sappiano questa cosa?
Quale livello sbloccherebbe?
A cosa ti avvicinerebbe?
Cosa puoi fare per farla sapere?
Adesso che ce l’hai, qui ci sono dei luoghi dove puoi iniziare a sperimentarla:
La tua presentazione LinkedIn
Il tuo CV, nella primissima sezione dove ti presenti
Il prossimo colloquio, collegando quello che fai a un aneddoto rilevante
Una richiesta di contatto o di presentazione a un’altra persona
Quando conosci una nuova persona
Ti lascio qualche esempio di script che può facilitarti.
Se ti blocchi nello scrivere, la parola perché può aiutarti a procedere con la scrittura riconnettendoti alle tue motivazioni e alla tua storia.
Mi occupo di […] perché credo in […].
Quando mi è successo […] ho realizzato che […] e ho iniziato a […]
Mi candido per […] perché la vostra mission di […] risuona con quello di cui mi occupo in […] e vorrei che […]
Se ami fare ingegneria inversa, la struttura sottostante a questi script è: What - So What - Now What 🤓
Per approfondire:
Gli assiomi di Watzlawick: ti possono essere utili anche a riflettere sulla tua comunicazione, sulla comunicazione della tua azienda e sulla comunicazione che vorresti 🙃
La finestra di Johari, un framework che mette in matrice le cose in base al fatto che siano conosciute da te e conosciute dagli altri.
Oggi abbiamo parlato di come portare un po’ del quadrante 3 nel quadrante 1.
What - So What - Now What: è una struttura polivalente, che ti può essere utile in tutte le occasioni in cui devi presentare una proposta, fare un piano di azione, fare una retrospettiva.
Vuoi condividermi un pezzetto di storia prima di metterla al mondo?
Sono qui: margotdeliperi@gmail.com ✨
Ti hanno girato questa newsletter e ti chiedi chi sono e cosa faccio?
Sono Margot: Manager, Career Coach e Formatrice.
Puoi conoscermi meglio su LinkedIn e nel mio Sito.