Mostralo, non dirlo
Ti colpisce di più se una persona ti dice che si interessa di qualcosa o se ti fa vedere come si impegna, come si dedica a quella cosa?
Non avere qualcosa da mostrare è stato quello che mi ha bloccato da candidarmi in posizioni dove chiedevano prove a supporto, che non avevo.
È stata però anche la chiave di volta per i miei cambi di carriera, per le candidature a posizioni o attività apparentemente scollegate tra loro.
Tanti anni fa, quando volevo specializzarmi nel mondo digital mi sono costruita un sito Wordpress e ho cominciato a imparare altre cose tecniche che poi sono state argomento di conversazioni interessantissime con le persone che conoscevo, ai colloqui e non solo.
Era tutto tranne che perfetto, ma l’obiettivo non era la perfezione, bensì il progresso durante il processo e la condivisione del processo.
Per dire, una delle mie più care amiche l’ho conosciuta 10 anni fa così, in LinkedIn, scambiandoci opinioni su quello che stavamo reciprocamente scoprendo.
Perché ti è utile avere qualcosa da mostrare
ti dà credibilità: è il level up che mostra che ti impegni per quello in cui credi, che sei affidabile e che fai quello che dici.
ti dà una direzione e un metodo per valutare se quella cosa ti interessa davvero.
E se scopri che non ti interessa così tanto? va bene comunque perché intanto avrai aperto la possibilità di farlo.ti consente di darti il permesso di fare qualcosa di nuovo.
ti allena a zittire l’impostore.
Sì, perché quando ci tieni a una cosa e senti che stai partendo in ritardo o in svantaggio (ho detto apposta quando senti e non quando sei) ci metterai il 110% per recuperare quello su cui ti senti indietro.ti fa imparare nuove competenze, anche non direttamente collegate al tema che stai esplorando.
Per esempio, se decidi che il tuo messaggio si veicola bene in forma di testo o di video, imparerai anche a scrivere efficacemente e a fare dei montaggi video, magari semplici, ma intanto sono altre frecce che aggiungi al tuo arco.ti fa comprendere le specificità degli altri lavori.
Torniamo ai montaggi video, per esempio. Dopo che avrai tirato giù i santi per fare i tagli, per inserire i sottotitoli per poi perdere il file non salvato saprai sulla tua pelle quanto lavoro c’è dietro quella cosa.
E questo ti consentirà di essere più vicino a chi lo fa di mestiere e di sapere che no, non ci vogliono 5 minuti.ti avvicina ad altre persone che hanno interessi simili ai tuoi, da cui imparare e avere conversazioni interessanti.
ti toglie dalla paralisi dell’analisi, cioè quella situazione in cui sulla carta sai tutto, ma non sai come andare avanti.
ti consente di ispirare altre persone, che vedranno nel tuo percorso un esempio per agire a loro volta.
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Come si fa
Individua il tuo tema, la cosa che ti sta a cuore, e il perché ci tieni così tanto.
È quella a cui dedichi il tuo tempo libero, quella che ti fa sentire le farfalle nello stomaco, quella di cui parleresti per ore.
Pensa al taglio che vuoi dare all’argomento.
Se ne sei già fatto esperienza perché magari ci hai fatto la tesi, un lavoro, un side project, puoi partire da lì.
Se non ne hai esperienza, puoi documentare quello che scopri, quello che raccogli, le notizie sul tema, e aggiungerci il tuo punto di vista.
Anche saper selezionare le buone fonti è un ottimo esercizio.Chiediti perché dovrebbe interessare alla tua audience, perché è importante.
Un’altra domanda bella è chiederti come vorresti si sentissero le persone dopo che hanno intercettato il tuo contenuto.
Ispirate? Empowered? Incuriosite? Sollevate? Meno sole?
Avere un’emozione-guida conta tanto quanto il tema di cui ti occupi, perché siamo esseri emozionali prima che razionali.Pensa al formato che ti è più congeniale, non solo quello che è più popolare.
Sì, perché fare ricerca e documentare è un grande sbatty, e se ti diverti e ti piace ti viene meglio e senti meno la stanchezza.Pianifica la distribuzione: canali social? articoli? blog? proposte a riviste online?
Pensa se nella tua cerchia c’è qualcuno con cui iniziare insieme.
A volte essere in due tiene alta la motivazione e la costanza.Inizia in piccolo, con quello che hai già a disposizione o con investimenti contenuti.
Questo per due motivi:
> testare di cosa hai davvero bisogno e quindi investire i tuoi soldi solo su quello che conta
> superare la paralisi delle scuse, quelle per cui “ah se avessi la fotocamera Hasselblad mirrorless, ah se avessi una stanza in più per farci lo studio”.Tieni a mente il tuo perché: è quello che ti aiuterà a restare costante anche quando pensi che non serva a niente.
Lascia stare le metriche di vanità, i like, le view e tutta quella dopamina fallace. Piuttosto, concentrati sul migliorare il tuo lavoro a ogni passo. I risultati più interessanti li vedrai nel medio periodo.
Se ti va di raccontarmi cosa stai creando scrivimi, faccio il tifo per te: margotdeliperi@gmail.com ✨
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Sono Margot: Career Coach, Manager e Formatrice.
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