Continua la rassegna dei miei sbagli, che ti condivido volentieri così magari li puoi riconoscere e bloccare prima che facciano anche a te dei danni evitabili.
Nel 2014 ero arrivata all’ultimo di step di selezione per un lavoro nel Marketing in Irlanda.
Quell’ultimo step non l’ho passato e il feedback che mi hanno dato è stato che nel raccontare il mio lavoro non si capiva il mio contributo perché dicevo cose tipo:
“NOI abbiamo fatto/ messo online…”
e non
“IO ho fatto…”.
“We hire a person, not a team”, mi disse serafica Anaïs spegnendo il mio sogno irlandese.
Mi sono sentita professionalmente e umanamente sconfitta perché mi era arrivato un doppio schiaffo.
Non solo non avevo passato il colloquio di quel lavoro che volevo tantissimo, ma anche avevo sbagliato pensando di fare la cosa giusta dando credito al lavoro di squadra.
Sì, ma no.
Ripensandoci, a quel colloquio ci ero arrivata come Calimero: non avevo il controllo della mia storia, non sapevo cosa avessi il permesso di dire e cosa loro si aspettavano di sentirsi dire.
Ho capito dopo che in molte situazioni lavorative, infatti, è necessario parlare di quello che è il tuo contributo, di quello che tu hai raggiunto o attivato, di quello che è successo per merito tuo.
Facciamo qualche riflessione e qualche esercizio su questo perché è importante per sbloccare i livelli successivi del tuo percorso lavorativo.
Hai il permesso di rieducarti
La cultura lavorista e l’educazione delle fanciulle hanno ripercussioni che si vedono in chi oggi ha 35/40 anni e sente ancora l’eco delle urla lanciate tra cucina e cameretta:
Non vantarti!
Chi ti credi di essere!
Stai al posto tuo e parla solo se te lo chiedono!
(quest’ultima è la mia s-preferita: come zittire un’intera generazione in poche parole 🤐 )
Con queste premesse so che è faticosissimo pensare di osar prendere parola, dire qualcosa che ti sembri sensato e degno di infrangere il divieto, parlare per te e di te.
La cosa bella è che tutti i comportamenti sono comportamenti appresi, e così come li abbiamo imparati, così ne possiamo imparare di nuovi e più funzionali ai nostri obiettivi.
In questo caso potrebbe sembrarti che rinnegare quello che ti hanno insegnato sia un po’ come rinnegare anche chi te lo ha insegnato e deluderne le aspettative.
Se sei in questa situazione:
Riconosci che quell’insegnamento nasce da una persona che ha un vissuto diverso dal tuo, frutto del tempo e dei contesti in cui è cresciuta.
Genitori, zii, nonni che hanno vissuto la povertà e un mondo che iniziava e finiva dove arrivava l’autobus di paese difficilmente potevano avere nel loro vocabolario messaggi di empowerment, no?Prendi il buono, cioè l’intenzione di tenerti al sicuro e non farti correre rischi.
Oggi, chi ti vuole bene ti vuole felice anche se la tua felicità ha una forma diversa da quella che aveva in testa e lo può accettare.Datti il permesso di rivedere le regole che ti dai e che segui in modo che siano adatte a come sei tu oggi e al contesto in cui ti trovi - o vorresti trovarti 🚀
Ma io sono una brava persona, non mi prendo i meriti degli altri
Lo so che lo sei.
E sei anche intelligente, capace e brillante.
Proprio per questo, sei in grado distinguere cosa vuol dire parlare dei tuoi risultati e cosa vuol dire parlare dei risultati di un team.
Ti dirò di più: se riesci a far emergere il tuo contributo all’interno di un progetto a cui lavorano più persone hai anche più chance di ottenere risorse aggiuntive per il team.
Anche questo è essere una brava persona.
“Ma mi sento arrogante, me lo diceva sempre la nonna Tizietta che non sta bene fare così”
Come ci dicevamo qualche Scintilla fa, non è vantarsi se quello che dici è supportato dai fatti.
Immagina di dover fare un colloquio, una performance review o una presentazione del tuo lavoro.
Inizia dall’obiettivo o risultato che dovevi raggiungere e scrivi le cose che hai fatto tu in prima persona.
Ti dò qualche spunto qui di seguito:
A) Se guidi un team
L’obiettivo era raggiungere/ aumentare/ ottenere X
Ho organizzato il lavoro del team in modo che …
Ho supervisionato e indirizzato le attività per garantire il rispetto di tempi/ costi/ …
Grazie alle mie capacità di coordinamento e di valorizzare le competenze di ogni persona, il gruppo di lavoro ha lavorato in modo efficace raggiungendo X.
B) Se sei individual contributor
L’obiettivo del lavoro era […] X
Ho organizzato il mio lavoro in modo che …
Ho fatto leva sulle mie competenze YZ, ideato nuovi processi/ azioni/ proposte in modo che…
Il mio contributo al progetto ha consistito in XYZ e ha fatto sì che…
In entrambi gli esempi, non ti stai vantando se ci metti dentro un risultato e un contributo tuo 😎
E se non devo fare un colloquio?
Saper raccontare il tuo contributo vale sempre.
E avere chiarezza di chi sei e cosa fai ti aiuta anche quando devi “solo” mandare un’email o candidarti per un progetto extralavorativo.
Vediamo come farlo bene con un’esempio di email:
Ciao Boss,
oggi alla riunione X per il progetto W ho chiesto di [fare…] Y entro Z.
[qui c’è la tua agency]
La mia raccomandazione è di portare avanti la proposta 2 perché permette di […]
[qui c’è il tuo contributo supportato da un piano]
[Giovedì] ti mando invito per una riunione in cui vedere insieme gli aggiornamenti.
[qui c’è la tua call to action e un’indicazione temporale]
Breve, efficace, responsabile e dritta al punto 🎯
Bello eh, ma non so se ce la faccio
Io lo so che ce la fai, ne sono certissima.
In ogni caso, lunedì 12 febbraio partecipo al Train the Trainer per il progetto #IamRemarkable che era nato in Google e ora è indipendente: https://www.rmrkblty.org/iamremarkable
È un workshop gratuito, online, in cui si fa un excursus sulle difficoltà dell’autopromozione al lavoro e si fanno degli esercizi per allenarci su questo.
Sono già stata Trainer di questo progetto ma siccome è passato un po’ di tempo mi devo ricertificare.
Se il training di lunedì va bene, vorrei organizzare un workshop da fare insieme tra di noi un sabato mattina di metà marzo.
Nella prossima Scintilla ti scriverò tutti i dettagli e il link per iscriversi al workshop.
Chi l’ha fatto ha detto che è bellissimo, si piange un pochino e si esce con gli occhi che brillano ✨
Se nel frattempo vuoi scrivermi, ti leggo volentieri: margotdeliperi@gmail.com ✨