E perché ci sembra che sia tardi?
Nelle sessioni di coaching che sto facendo emerge spesso il tema del tempo e di come ci sentiamo fuori tempo massimo.
Analizzando, emerge che questa sensazione è anche frutto del confronto ìmpari con chi ci ha preceduto che ha vissuto una vita con tappe scandite, socialmente accettabili, ed economicamente raggiungibili.
Purtroppo, quel cuscinetto di certezze, di vita scandita non c’è più.
Non so se sia un bene o un male.
Di sicuro, fa immaginare nuovi scenari.
Se capita anche a te di sentire che è troppo tardi per cambiare lavoro, carriera, situazione può essere utile fare un esercizio di reframing.
Uso me stessa come esempio, tu poi personalizza i tempi con quello che ti è più vicino.
Ho 41 anni e mezzo.
Se gli dèi mi assistono, ho altri 30 anni di vita e di attività da fare.
È il tempo di 6 lauree complete.
2 cicli di vita lavorativa, se penso a quando ho iniziato a lavorare.
La vita media, in sequenza, di due cani o due gatti.
3 lunghe storie d’amore.
Vista sulla carta, mi pare che il tempo ci sia e sia dalla nostra parte, cosa dici?
Ti racconto 3 storie dalla mia cerchia per condividerci un po’ di vita e di possibile.
Iscriversi alle scuole serali a +40 anni e continuare con l’università per migliorare la propria professione, destreggiandosi tra famiglia, lavoro, rete sociale.
Una mia cara amica, che mi ha insegnato il potere dell’intenzione.Pianificare la vita post pensione e iscriversi alla magistrale di psicologia a +60anni.
È mia suocera: due anni fa si è laureata in Servizio Sociale.Andare in affitto e arredarsi casa con l’energia di un giovanotto.
Il mio babbo, +70.
A ben vedere sono poche le cose che non possiamo fare perché davvero è troppo tardi: ecco, non posso più diventare una ballerina professionista, o una neuroscienziata.
Ci sono invece cose che sulla carta possiamo fare, ma che non abbiamo voglia o grinta di fare: qui sono voglia e grinta il punto, non il tempo.
Non sei tu, è il bias
I bias sono quelle scorciatoie, quei comportamenti automatici che facciamo perché il nostro cervello ci vuole bene e vuole farci risparmiare energie.
A volte, dietro il “troppo tardi” ci sono due automatismi da riconoscere per superarli.
🤑 Ci ho investito tanto
È il bias dei costi sommersi: ci fa portare avanti un lavoro, una relazione, o una serata che non abbiamo più voglia di fare perché ormai ci ho già investito tanto.
🤯 Troppa roba
Hai presente quelle pizzerie che hanno 6 pagine di menu e non sai cosa prendere?
È il bias delle troppe scelte che ostacolano il processo decisionale.
Possiamo fare quasi tutto. È che in quel tutto c’è troppo.
E dov’è il trick?
Per me, è un tema di scelte e di progettazione.
Ogni volta che ti dici che è troppo tardi trova 5 vere motivazioni per le quali è davvero troppo tardi.
Sono certa che non ce sono 5 😎🫵 Scegli di guardare solo te, non gli altri.
Degli altri vediamo solo:
> quello che scelgono di raccontare.
> quello che tu immagini di loro.
In entrambi i casi, è una visione parziale e fallace.🎯 Individua un solo ambito in cui agire.
Uno solo per avere più focus.
> Se non ti è chiaro qual è, immaginati fra 10 anni: cosa vorresti aver fatto?
> Se sei per le emozioni forti (io sì!), scrivi il tuo elogio funebre.
Io l’ho fatto ed è uscito bellissimo.
Cosa vorresti ci fosse nel tuo?”Ha vissuto una vita seguendo le aspettative degli altri e attendendo la vecchiaia?”
Non credo :)
🕉️ Datti la pace: se scopri che il “troppo tardi” è una scusa che ti stai raccontando, va bene così.
L’importante è che tu lo sappia e ti togli quel pensiero sbagliato di dosso così ti si libera un sacco di energia per andare avanti.
Se invece c’è una cosa che vorresti fare ma non sai come, scrivimi che in due è tutto più semplice ➡️ margotdeliperi@gmail.com