Le cose succedono quando le si fanno succedere
Venerdì 13 sono stata speaker all’evento BIG - Briefing in Genova con
e e sono rientrata a casa con la fortissima certezza che bisogna avere coraggio - era il tema dell’evento - e continuare rompere le bolle.Condivido i passaggi principali del nostro speech che potrebbero essere utili, a te o a qualcuno che conosci.
1. I dati di Fondazione Libellula: la maggioranza di donne e uomini è in difficoltà a parlare sul lavoro della vita personale: le donne quando devono annunciare una gravidanza, gli uomini quando devono dire che svolgono un lavoro di cura.
Entrambi i gruppi temono di perdere qualcosa singolarmente e purtroppo così ci perde tutta la collettività, cioè noi.
2. comunità educante: anche le aziende hanno un ruolo educativo e quelle virtuose si preoccupano di come stanno le persone non solo in azienda ma anche fuori dalle mura aziendali.
3. le molestie sono soprattuto un tema di potere, che è un concetto neutro in sé ma pericoloso quando usato contro e su.
4. le spalle delle donne cambiano forma al bisogno, diventano curve per lasciare scivolare le parole sgradite.
Due esempi personali e due risposte:
“Hai un caratterino!” “Lo diresti anche di Tizio?”
“È solo un complimento!” “Cos’è lo decide chi lo riceve.”
5. alla lingua italiana mancano le parole della violenza: abbiamo parole per ogni riflesso della luce, in questo caso mancano perché non c’è - ancora - consapevolezza del tema.
Dare un nome aiuta però a capire che quella cosa esiste, non è solo una tua sensazione.
Su questo ci farò presto un glossario.
6. le alleanze: sono fondamentali sempre, in particolare nel lavoro, soprattutto nei momenti critici.
Costruiscile dentro l’azienda, cercale fuori.
7. il piano di azione: si fa insieme, ed è giusto così.
8. ci vorrà tempo e tanto lavoro.
Molestie, discriminazioni e violenze sono un tema collettivo, non individuale.
Per questo la cosa più rivoluzionaria che possiamo fare è prendere la parola per costruire una narrazione collettiva e plurale.
Se vuoi che ne parliamo, contattami qui o a margotdeliperi@gmail.com