Ho paura
Con la Paura, oggi chiudiamo il cerchio delle emozioni negative, dopo aver visto invidia e rabbia nelle puntate precedenti.
La paura del fallimento la conosciamo bene.
Forse conosciamo meno la paura del successo, che è altrettanto forte e bloccante.
Disclaimer e definizione prima di iniziare: con “successo” qui intendo il farcela, a prescindere dalle dimensioni, autorità, riconoscimento universale del successo.
Non serve vincere un Nobel per avere successo o per sentirsi una persona di successo.
Paura del successo
“Margot ma com’è possibile avere paura di farcela, è una cosa bella raggiungere i propri obiettivi, no?”
Sì. Ma a volte la strada è piena di ostacoli.
Iniziamo con qualche esempio per capire come si manifesta questa paura:
Autosabotaggio
Hai un colloquio importante, o una presentazione a cui tieni e ti trovi a saltare le scadenze, non prepararti o a non fare tutte quelle cose facili e prevedibili che ti consentirebbero di portarla a casa con soddisfazione e appagamento.
Procrastinazione
Rimandi intenzionalmente le cose che dovresti fare, concentrandoti su cose meno importanti.
Tipo quando scrolli Instagram invece di studiare quel corso che pensavi bastasse pagare per convincerti di star facendo qualcosa e metterti l’anima in pace 🤓
Evitamento delle opportunità
Qui non intendo le finte occasioni che capitano a lavoro quando ti mollano sulla scrivania una patata bollente della serie “pensaci tu che sei tanto bravə”.
Intendo quelle vere, quando tu vorresti candidarti a un progetto o un lavoro ma non lo fai perché “figurati se io ce la posso fare”.
Cosa sta succedendo
Dietro la paura del successo ci sono molte ragioni.
Tra le più frequenti ci sono:
> cosa penseranno gli altri se ce la faccio
Questo vale soprattutto se nella tua storia personale o nella tua cerchia di relazioni saresti la prima persona a distinguersi per avercela fatta.
Il successo genera spesso invidia e giudizio da parte degli altri.
Magari lo hai sperimentato anche tu nei confronti di una persona, e ora non vorresti essere quella persona.
> cosa penserò di me se ce la faccio
Torniamo alla tua storia personale: se per qualche motivo nella tua educazione c’è stato l’invito a stare a testa bassa, a non volere più di quello che c’è, a non desiderare, il farcela può mettere in discussione anche l’idea che hai di te.
> cos’altro dovrò fare se poi ce la faccio
Qui c’è un tema di aspettative. Raggiungere un traguardo può alzare le aspettative degli altri - e le tue - verso il prossimo passo.
Il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista - cantava Caparezza
Come uscirne
Le prime due cose sono:
Riconoscere che questa paura esiste
Avere clemenza nei tuoi confronti 💞
Che a flagellarsi non succede mai niente di buono.
E poi farti alcune domande mirate
Iniziamo soft:
Cos’è per te il successo / o il farcela - se preferisci questa parola?
Cosa c’è nella tua storia che contribuisce a definirlo nel bene e nel male?
Andiamo a fondo:
Cosa c’è in ballo per te nel farcela?
Cosa rischi di perdere se ti togli questa possibilità?
Qual è la prima cosa che puoi fare adesso, da dove sei, per muovere le acque?
Porto l’attenzione sull’azione ben indirizzata perché è importante:
è con l’azione che ci tiriamo fuori dalle nostre sabbie mobili, che ci sentiamo capaci, in controllo e in movimento, che recuperiamo fiducia nelle nostre possibilità.
Se il tema delle possibilità ti attira, martedì 28 maggio alle 18:30 online c’è un worshop che abbiamo organizzato io e Gigliola Camponogara come antidoto al “non ce la posso fare” “non c’è soluzione”
Ci si iscrive a questo form dopo aver fatto una donazione libera a Still I Rise, associazione che vuole garantire un’educazione di qualità in ogni punto del globo, per cambiare il mondo un bambino alla volta.
Se ti va di raccontarmi il tuo farcela, scrivimi. Rispondo sempre: margotdeliperi@gmail.com ✨
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Sono Margot: Career Coach, Manager e Formatrice.
Puoi conoscermi meglio su LinkedIn, nel mio Sito e in una call conoscitiva.